Le finalità del massaggio

 

By RossoMassaggi.com

Il massaggio può avere varie finalità, le principali possono essere la prevenzione, la cura, il senso di benessere.
Come prevenzione per eventuali inconvenienti ci si può rivolgere con regolarità al massaggiatoredi fiducia che conoscendo le caratteristiche fisiche del soggetto agirà con un massaggio mirato per prevenire determinati tipi di disturbi e per garantire un generale senso di benessere.

La cura è sicuramente la finalità più diffusa di ogni massaggio: a meno che non faccia parte della propria cultura e del proprio stile di vita, in genere chi si sottopone ad un ciclo di massaggi lo fa per curare determinati tipi di dolori, come ad esempio un dolore cervicale persistente, oppure una contrattura muscolare o disfunzioni di certi organi.
Perché il massaggio sia una cura efficace deve essere eseguito da mani esperte e professionali, presso un centro riconosciuto e specializzato.

Il senso di benessere generale è un’altra delle finalità più diffuse del massaggio e questo fa parte sicuramente delle culture orientali dove chiunque si fa massaggiare con assidua regolarità semplicemente per garantire il proprio buono stato psicofisico. Ma ormai anche nel nostro mondo occidentale è sempre più frequente il ricorso ai massaggi non per curare o prevenire determinati tipi di dolori, ma semplicemente per star bene, per calmarsi, per rilassarsi e per essere in armonia con se stessi.

La principale finalità del massaggio nelle culture orientali è infatti quella di stimolare l’energia riportando equilibrio, armonia e benessere tra anima e corpo.

Dopo un massaggio ben eseguito l’effetto benefico si farà sentire con una sensazione di benessere e leggerezza estremamente piacevole.

Il massaggio è antico come il mondo, è un gesto istintivo, primordiale, e l’uomo ha evoluto questo gesto spontaneo.?
Ogni corpo rivela la propria storia attraverso la postura, le tensioni muscolari, i punti maggiormente dolorosi.
Un tempo farsi massaggiare era un appannaggio tipico delle persone ricche ad altolocate, oggi fortunatamente l’uomo impiega maggiori risorse nella cura di se stesso, ed il massaggio è uno splendido metodo per prendersi cura di se.

Il massaggio ci fornisce un mezzo per neutralizzare lo stress che questo mondo così caotico ci procura.

La prima cosa importante è ritrovare quell’apertura mentale che ci permette di essere toccati, o di toccare un’altra persona in modo quasi “intimo” senza esserne in confidenza alcuna. In qualche modo il nostro spazio vitale, così importante per noi nella vita quotidiana deve essere violato senza che questo ci crei delle tensioni interne.

Il rapporto tra il massaggiatore ed il massaggiato deve diventare uno strumento di dialogo energetico benefico per entrambi, bisogna ritrovare il piacere del tatto.
Il piacere del tatto si ritrova alla fine nella gioia del dare e del ricevere, del conoscere e conoscersi, nell’entrare in simbiosi con l’altro.
La tensione continua e la rigidità provocano a lungo andare una diminuzione di energia e vitalità nel soggetto; tale energia viene ripristina tramite un massaggio adeguato.

Il massaggio viene considerato un’arte in quanto non è sufficiente la conoscenza della tecnica ( che si potrebbe apprendere da un libro ) se non è supportata dall’amore per ciò che si sta facendo.

Il massaggio può essere una terapia di base per svariati malanni, ma può anche essere complementare ad altre terapie; è comunque molto utile anche a chi gode di ottima salute.
E’ indicato in caso di mal di testa, mal di schiena, problemi intestinali o digestivi, ma anche per contratture, distorsioni stiramenti o slogature; allevia il dolore in casi di reumatismi o gambe pesanti.
Fondamentale anche per alleviare lo stress o per aiutare persone ansiose o nervose, può anche aiutare a ridurre lo strato di grasso superfluo e a rendere più tonici i tessuti.
Non bisogna però massaggiare in caso di un processo infiammatorio in atto, e su parti particolarmente arrossate o turgide, inoltre non bisogna massaggiare un soggetto con la febbre.

Gli effetti del massaggio sono molteplici, e la sua efficacia si diffonde oltre il punto preciso dove questo viene eseguito.
Può servire per mobilizzare l’energia bloccata quando ad esempio ci accorgiamo di essere molto contratti in tutto il corpo con una respirazione molto superficiale.
Riattiva la circolazione, infatti durante il massaggio si dilatano i vasi sanguigni presenti sotto la pelle e questo aiuta l’ossigenazione delle cellule.
Distende la muscolatura e ossigena i tessuti
Infine un massaggio ben fatto influisce anche sul nostro sistema nervoso, che ne trae grandi benefici.

I PRELIMINARI

E’ preferibile che il massaggio venga eseguito in un ambiente abbastanza caldo, possibilmente tra i 22° e i 24°C. l’ambiente deve essere pulito , ben aerato e confortevole, con luci soffuse e magari una leggera musica di sottofondo, questo perchè il rilassamento degli individui è fondamentale per la riuscita di un buon massaggio che mira a riequilibrare il sistema neurovegetativo.

Il luogo

Occorre disporre di un lettino sufficientemente rigido, pratico e di struttura alquanto solida dove il paziente si deve stendere e deve essere in grado di rilassarsi completamente, può andare bene anche un tappeto sufficientemente alto o un tatami giapponese.
Prima di stendere il paziente su di esso si pone un lenzuolino pulito che va cambiato ad ogni paziente. E’ importante avere a portata di mano un cuscino da mettere al bisogno sotto del massaggiato in casi di necessità.
L’altezza (circa 80 cm. da terra nel caso di un lettino o a livello del pavimento per il Tatami) dovrà essere tale che il Terapista sia in grado di eseguire i movimenti in modo ottimale, comodo e rilassato, il palmo della sua mano estesa a 90° deve appoggiare sul suo piano.

Il massaggiatore

Una buona manualità e scioltezza ed elasticità delle mani sono le doti richieste ad un buon massaggiatore non è invece richiesta una eccessiva robustezza, tali qualità si acquisiscono normalmente con l’allenamento.
E’ essenziale creare prima di tutto un’intesa, un feeling con l’altra persona, questo avviene in primo luogo attraverso una presa di coscienza di quelle che sono le esigenze fisiche e psichiche di chi riceve il massaggio, si deve valutare la personalità del soggetto e la sua struttura corporea.
Ogni massaggio deve essere praticato sempre con calma, con ritmo uniforme, mai spezzettato o nervoso, questo, oltre che dare una cattiva impressione non permette al paziente di rilassarvi, inoltre un movimento troppo energico, o inconsulto può compromettere tutta la seduta.
Non abbandonate mai il contatto con il vostro paziente.
Si abbia l’avvertenza di cominciare le prime applicazioni con molta dolcezza e lentezza, aumentando l’energia e la rapidità quando il malato si sarà abituato al contatto della mano, questo ha lo scopo di saggiare la sensibilità del paziente che, a volte, è acutissima e può ostacolare notevolmente le prime sedute.?
All’inizio inizieremo con manovre dolci e leggere allo scopo di saggiare la sensibilità del paziente e di prendere confidenza con il contatto con la mano, successivamente le manovre potranno aumentare d’intensità, che sarà sempre in proporzione alla regione e alle relative strutture da trattare.
Qui entra in gioco tutta la preparazione e la professionalità del Terapista, che deve sapere come agire e improntare una manovra o l’intero massaggio adeguandolo al paziente; età, sesso, struttura, stato emotivo, devo essere sempre valutati nel corso del massaggio.
E’ consigliabile iniziare le manovre dalla zona sana e raggiungere successivamente e progressivamente la regione interessata.

Il massaggiato

Le parti che sono interessate al massaggio devono essere scoperte e prive di indumenti o accessori (collane, bracciali ecc.) per facilitare le varie manovre del Terapista e il flusso circolatorio.?
Al termine di ogni seduta di massaggio sarebbe sempre opportuno prendersi qualche minuto ( almeno una decina) per lasciare la persona sdraiata in una breve seduta di rilassamento. Magari coprendola nel caso abbia freddo. Durante il periodo mestruale è buona norma evitare di farsi massaggiare.

Durata

La durata della seduta di massaggio non è mai fissa e dipende dalla zona massaggiata, dal paziente e dalle condizioni nelle quali si svolge il massaggio.
Per il massaggio generale, la seduta potrà raggiungere la durata di massima di un’ora e l’intero ciclo potrà arrivare al massimo di 10-15 sedute, a giorni alterni.
Sono consigliabili, le ore lontane dai pasti, non affrontare comunque il massaggio dopo un pasto abbondante, o quando si è troppo stanchi.
Nei casi in cui il trattamento terapeutico debba essere protratto per lunghi periodi, dopo 15 o 20 sedute è opportuno interporre un periodo di riposo, dato che i tessuti abituati allo stimolo, non reagiscono più con la prontezza e la vivacità iniziali.

Lubrificanti

I lubrificanti si devono usare con parsimonia, un eccesso di questo prodotto produce parecchi inconvenienti: la mano scivola facilmente e l’effetto della manipolazione ne resta ridotto.
Si otturano gli stomi cutanei. Si imbratta inutilmente tutto ciò che gli sta vicino?Il lubrificante (crema, olio, talco), comunque, non ha e non deve avere nessuna azione terapeutica, ma deve servire unicamente a facilitare la funzione meccanica delle manipolazioni massoterapiche.

MANOVRE FONDAMENTALI DEL MASSAGGIO

SFIORAMENTO

E’ una manovra che consiste in movimenti lenti e leggeri eseguiti con il palmo della mano, la presa di contatto tra la mano e la pelle deve essere quasi impercettibile.
Abitualmente la mano è applicata a piatto ma può anche essere variato l’angolo di approccio che permette di diminuire la superficie da trattare per facilitare l’inizio del movimento.
La mano si deve adattare perfettamente ai rilievi della regione interessata, e se questo è relativamente semplice nelle masse carnose è altrettanto difficile nelle asperità ossee. ?La manovra fa scorrere la mano con leggerissimo contatto sulla pelle, gli spostamenti si realizzano mediante ampi gesti morbidi estremamente lievi e continui, la superficie massaggiata è molto più vasta ed ampia di quella colpita dalla contrattura o tensione.
La pressione della manovra dovrà essere costante e controllata in modo tale che interessi solo la pelle. Il ritmo da imprimere può essere stimato, per esempio in una coscia, intorno ai 12 passaggi di andata in un minuto.

PRESSIONE

Non avviene alcun scivolamento sulla parte massaggiata.
La presa di contatto è diretta senza tuttavia essere brusca. ?La mano prende una posizione differente a seconda della regione interessata per poter agire al meglio in profondità.
La minima superficie di contatto è un dito, quella più grande sono le due mani ravvicinate. 
La pressione esercitata è in funzione della penetrazione voluta, essa è progressiva, poi mantenuta ferma, poi lentamente diminuita su di un unico asse di direzione. E’ una stimolazione ferma e costante che si attua in una direzione.
Nel corso della stessa manovra si possono applicare delle piccole pause (per attenuare la reazione di difesa del paziente), per arrivare ad imprimere alla stessa la profondità e l’effetto voluto.

IMPASTAMENTO

E’ una manualità che interessa principalmente le grosse masse muscolari ed è particolarmente efficace quando si attua a tessuti profondi.
Si lavora sull’asse trasversale del muscolo partendo dai palmi delle mani che si muovono in modo alternato.
L’Impastamento profondo non deve dare sensazione di tensione né di sfregamento, il livello di azione di tale manovra è sulle parti molli in modo preferenziale sui tessuti muscolari, cute e sottocute vengono mobilizzate solo indirettamente.
La presa di contatto è semplice, la mano si posa a piatto sulla regione da trattare e prende le masse carnose cercando di allontanarle dal piano osseo sottostante.
I movimenti combinati delle mani realizzano un movimento di torsione e di allungamento delle fibre muscolari, ogni mano esegue una pressione dovuta ad una flessione delle dita La manovra risulta corretta se eseguita in modo regolare, ritmato e modulato, il ritmo medio potrà essere considerato di tre passaggi al minuto su di una coscia.
Per quanto riguarda l’Impastamento superficiale la presa di contatto avviene essenzialmente con i polpastrelli delle dita, la cute viene trattenuta tra il pollice di una mano ed i polpastrelli di due o tre dita dell’altra mano e viene così staccata dai piani sottostanti.
Il livello di azione è limitato alla cute e al sottocutaneo, quindi niente muscoli.

VIBRAZIONI

Si esegue con i polpastrelli in modo molto veloce e a carico del muscolo. trasmette una grande sensazione di piacere a chi lo riceve.
La presa di contatto è diretta senza tuttavia essere brusca.
Il livello di azione è variabile, si possono comunque distinguere le Vibrazioni i cui effetti sono diretti ai piani superficiali e le Vibrazioni dirette ai piani profondi, la pressione esercitata sarà dunque in funzione di una delle due possibilità.
?Il polpastrello di un dito, delle dita, di parte della mano o della mano intera eseguono delle pressioni rapide e molto brevi in senso perpendicolare ai tessuti da trattare. ?
Le vibrazioni hanno una ampiezza molto limitata, nell’ordine da 1 a 5 mm, con una frequenza però molto elevata, la durata di ogni applicazione è variabile, l’importante è che non sia troppo breve.

PERCUSSIONI

Consiste nel colpire il corpo del massaggiato.
Sono colpi ritmici e alternati eseguiti più o meno rapidamente; determinano un aumento della velocità del flusso sanguigno e un maggior tono muscolare. Possono essere fatti con la punta delle dita, con la mano concava o con la mano perpendicolare od orizzontale.
Il contatto tra la mano o una parte di essa e la pelle è brusco e breve, la manovra non si adatta alla morfologia della pelle ma tiene conto della anatomia strutturale della regione interessata sulla quale essa viene applicata.
Non avviene scivolamento né spostamento dei tessuti, il ritmo e la forza impiegati sono variabili a seconda dell’effetto ricercato.

ROTAZIONI

Si tratta di movimenti sciolti, da fare con grande attenzione al fine di evitare danni al paziente, a carico di giunture e articolazioni.
Viene usata soprattutto su caviglie, collo, braccia e spalle.
I movimenti vanno sempre fatti con una certa lentezza ma senza esitare.

La respirazione nel massaggio

Tutti sappiamo che la respirazione è vita, proprio per questo essa assume un importanza fondamentale nel massaggio.
Ma cos’è davvero un respiro?
Con l’inspirazione il sangue si arricchisce di ossigeno che viene quindi distribuito in tutto il nostro corpo, muscoli, tessuti ed organi.
Questo atto è del tutto automatico e noi non siamo costretti a pensare per farlo, comunque è anche dipendente dalla volontà, infatti siamo in grado di modificarla parzialmente
Espirando, il nostro corpo espelle l’aria ricca di anidride carbonica, tale atto è passivo, cioè avviene per il rilassamento dei muscoli respiratori e porta rilassamento e distensione.
La respirazione corretta comprende l’interessamento prima della parte addominale , in seguito si dilata il diaframma e poi il torace.
Si fa una breve pausa e si espira lentamente, sgonfiando prima l’addome e quindi diaframma e torace.
Durante il massaggio bisogna cercare di far raggiungere alla persona una respirazione lenta rilassata e profonda.
La respirazione migliorerà nel corso del massaggio se questo viene fatto correttamente. E’ meglio se l’espirazione avviene con la bocca in quanto questo facilita la decontrazione addominale.
Anche chi massaggia deve però avere una respirazione profonda e corretta, inoltre è fondamentale che cerchi per quanto possibile di trovare dei punti comuni nel flusso respiratorio affinchè il massaggio possa avvenire in accordo con questa simbiosi respiratoria.
In pratica il massaggiatore deve accordare il proprio respiro a quello della persona che sta per essere massaggiata.
Sarà sufficiente posare una mano sull’addome o sulla schiena del partner per percepirne il respiro, osservando la mano che si alza e si abbassa con l’inspirazione e l’espirazione. Quindi si comincia a respirare all’unisono.
L’eventuale pressione del massaggio dovrà avvenire sempre nella fase di espirazione, onde evitare schiacciamento dei polmoni e momentanea sensazione di soffocamento.

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